
San Francisco 2002: Il Viaggio che ha Iniziato Tutto
Era il 2002, un’epoca in cui le macchine fotografiche digitali sembravano ancora roba da fantascienza. Io invece avevo la mia fedele macchina fotografica a rullino: 36 scatti, nessuna possibilità di sbagliare. Ogni click doveva contare, ogni immagine era un pezzo di quel viaggio che mi avrebbe segnato per sempre.
San Francisco è stata il mio primo vero incontro con il mondo, il primo assaggio di quanto viaggiare potesse essere un’avventura. Ricordo ancora il Golden Gate Bridge che si stagliava nella nebbia, le case in stile vittoriano che sembravano uscite da un film, e quei tram che salivano e scendevano sulle colline come in un eterno gioco da cartolina.
Non avevo ancora capito quanto viaggiare mi avrebbe cambiato. A dire il vero, non avevo neanche pianificato tutto nei minimi dettagli. Era più un’idea, un sogno di andare dall’altra parte del mondo per vedere qualcosa di diverso.
Ogni passo a San Francisco era una scoperta. Dal Fisherman’s Wharf, dove l’odore del pesce fresco si mescolava al vento dell’oceano, a Chinatown, con i suoi colori e i suoi profumi intensi. C’erano istanti in cui tutto mi sembrava enorme, ma allo stesso tempo incredibilmente vicino.
E poi c’erano le foto. Quelle immagini scattate con la cura e l’attenzione di chi sapeva che non c’era margine di errore. Tornato a casa, con le stampe in mano, è stato come rivivere tutto da capo: il sorriso di uno sconosciuto, il panorama mozzafiato dal Twin Peaks, o il rumore delle onde sotto il molo.
San Francisco non è stata solo una città; è stata una rivelazione. Quel viaggio ha acceso in me qualcosa, una voglia irrefrenabile di vedere, conoscere, esplorare. Non avevo ancora capito che stavo iniziando un percorso che mi avrebbe portato ovunque.
Adesso, dopo tanti altri viaggi, penso ancora a quel momento: io, il mio rullino, e un mondo intero che aspettava di essere scoperto. E sì, tutto è iniziato lì, nella città della nebbia e dei tram tintinnanti.